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Bonus Bancomat e Pos: azzeramento commissioni e crediti d’imposta – COME FUNZIONA

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese. Il testo prevede che, per promuovere l’utilizzo della moneta elettronica in funzione di contrasto dell’evasione fiscale, sia fortemente incentivato l’impiego di POS collegati a registratori di cassa. In tale direzione sono previsti crediti d’imposta per l’acquisto, il noleggio e l’uso di tali dispositivi e, per chi se ne avvale, per l’azzeramento delle commissioni da pagare per le transazioni. Si dispone, inoltre, la sospensione del programma cashback e supercashback nel secondo semestre del 2021 e le risorse che si rendono conseguentemente disponibili sono destinate a finanziare interventi di riforma in materia di ammortizzatori sociali. Il nuovo bonus bancomat spetterà dal 1° luglio 2021 ai titolari di partita IVA che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali, nel caso di utilizzo di mezzi di pagamento elettronico collegati ai registratori di cassa o a strumenti evoluti di pagamento.
Il credito d’imposta spetta nel limite massimo per soggetto di 160 euro, nelle seguenti misure: 10% importo speso: per quanti abbiano ricavi compresi tra 1 e 5 milioni di euro; 40% importo speso: per quanti abbiano ricavi compresi tra i 200.000 ed 1 milione di euro; 70% importo speso: per quanti abbiano ricavi inferiori ai 200.000 euro. Accanto al bonus bancomat debutta inoltre un nuovo credito d’imposta per chi si dota di POS, dal 70 al 10 per cento della spesa sostenuta.
Inoltre, in considerazione dell’avvio delle semplificazioni IVA per i pagamenti con carte e bancomat, debutta un nuovo credito d’imposta dal 100 al 40 per cento per chi acquista, noleggia o utilizza strumenti evoluti di incasso, che consentono anche la memorizzazione e trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate. Il credito d’imposta di cui al comma 1 spetta nel limite massimo di spesa per soggetto di 160 euro, nelle seguenti misure:
a) 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
b) 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
c) 10 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Ai medesimi soggetti di cui al comma 1 che, nel corso dell’anno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica di cui al all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, spetta un credito d’imposta nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro, nelle seguenti misure:
a) 100 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
b) 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro; c) 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.