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Uso del contante: possibile rialzo a 3.000 o 5.000 euro

Il Governo Meloni, a lavoro da qualche settimana sta annunciando le varie misure fiscali e del lavoro al vaglio dei ministri.
Tra esse svetta il tema del tetto all’uso dei contanti sul quale la neo Presidente Giorgia Meloni ha recentemente dichiarato: “Rimetteremo mano al limite, che penalizza i più poveri”. La conferma della volontà del Governo di rivedere la soglia oltre la quale scatta l’obbligo di pagamenti elettronici è arrivata direttamente dalla Presidente del consiglio durante la sua replica al Senato sulla fiducia.
Ricordiamo che il limite di cui si parla è indicato nel Decreto antiriciclaggio (Dlgs 231/2007, articolo 49) ma tante volte, è noto, è stato ritoccato a ribasso e rialzo.
Secondo alcune indiscrezioni e dichiarazioni si dovrebbe tornare a 3.000 o 5.000 euro. In effetti però oltre alle dichiarazioni della Meloni ciò che si sa con certezza è che la soglia per l’uso del contante verrà inserita nella prossima Legge di Bilancio. Ricordiamo che la spinta ai pagamenti digitali non riguarda solo i limiti di utilizzo del cash ma altre norme collegano gli obblighi di tracciabilità a determinati incentivi fiscali.
Ad esempio vi è quello delle detrazioni sui lavori edilizi, che richiedono il pagamento con bonifico “parlante”. Vi è inoltre l’introduzione dal 2020 dell’obbligo di pagamento con mezzi quali carte, bonifici ecc. delle spese detraibili al 19%, con la sola eccezione dei farmaci e delle prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o accreditate.
Nella medesima direzione della tracciabilità vanno gli acquisti di carburante dei titolari di partita Iva, che possono anche beneficiare della riduzione di due anni dei termini di accertamento da parte del Fisco se eseguono o ricevono tutti i pagamenti oltre i 500 euro con mezzi tracciabili.
In attesa di dati certi ricordiamo la norma che regola l’uso del contante.
Ricordiamo che dal 1° gennaio 2022 il tetto doveva scendere a 1.000 euro, come previsto dalla legge di Bilancio di Mario Draghi di fine 2021.
Successivamente, nel mese di febbraio, è stato approvato un emendamento al Milleproroghe che ha mantenuto fino al 31 dicembre 2022 il limite a 2.000 euro. Da sottolineare che. in assenza di interventi del Governo meloni, dal prossimo 1° gennaio 2023, il tetto tornerebbe a 1.000 euro.
L’art. 49 del Dlgs 231/2007 prevede nello specifico che è vietato il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, quando il valore oggetto di trasferimento, è complessivamente pari o superiore a 3.000 euro.
Inoltre, il trasferimento superiore al predetto limite, quale che ne sia la causa o il titolo, è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti, inferiori alla soglia, che appaiono artificiosamente frazionati e può essere eseguito esclusivamente per il tramite di banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.
In particolare, a decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2022, il divieto e la soglia sono riferiti alla cifra di 2.000 euro.
A decorrere dal 1° gennaio 2023, il predetto divieto è riferito alla cifra di 1.000 euro.

Fonte: fiscoetasse.com