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I crediti d’imposta beni strumentali 4.0 e non

Ai beni strumentali materiali e immateriali 4.0 spettano i crediti d’imposta con le aliquote più elevate (del 40% e 50%) purché l’investimento sia effettuato entro il 31.12.2022 o con versamento di un acconto almeno pari al 20% entro il 31.12.2022 e la consegna quindi entro il 30.06.2023.

L’effettuazione dell’investimento per i beni mobili avviene con la consegna/spedizione del bene o, se diversa o successiva, alla data in cui si verifica l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà o altro diritto reale. Questo significa che se un bene materiale 4.0, per ipotesi, viene consegnato entro il 31.12.2022 ma interconnesso nel 2023, potrà fruire delle aliquote (maggiori) del 2022 poiché in tale anno si cristallizza l’aliquota da applicare, mentre il credito potrà essere poi utilizzato dall’anno di interconnessione, ossia il 2023.
Resta comunque la possibilità di utilizzare il credito per beni “generici”, ossia diversi dai beni 4.0, nella misura del 6% per l’anno 2022.
Con riferimento a tale ultima categoria di beni, ossia i beni diversi dai beni Industria 4.0, si ricorda che il 2022 è l’ultimo anno agevolabile: dal 2023 in poi resteranno soltanto le agevolazioni per beni Industria 4.0. Gli investimenti nei beni “generici” possono essere effettuati nel 2022 (o entro il 30.06.2023 con acconto di almeno il 20% entro il 31.12.2022) permettendo un credito d’imposta del 6% oppure possono essere stati effettuati dal 16.11.2020 al 31.12.2021 o entro il 31.12.2022 con acconto di almeno il 20% entro il 31.12.2021, permettendo un credito d’imposta del 10%.
I limiti massimi di costi ammissibili per i beni generici, sia per il 2021 che per il 2022, sono pari a € 2.000.000 per i beni materiali e € 1.000.000 per i beni immateriali.
Si ricorda che per fruire dei crediti in oggetto è necessario riportare nella fattura di acquisto del bene il riferimento normativo, ossia l’art. 1, cc. 1051-1063 L. 178/2020, nonché conservare la documentazione attestante l’effettivo sostenimento del costo e la corretta determinazione dell’importo agevolabile. In aggiunta, per i beni Industria 4.0 è necessaria una perizia asseverata da cui risulti che il bene possiede le caratteristiche tecniche previste e che è interconnesso al sistema aziendale; per i beni inferiori a 300.000 euro la perizia può essere sostituita da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio resa dal legale rappresentante. Inoltre, per tali ultimi beni, ossia Industria 4.0, si deve inviare una comunicazione al MISE con specifico modello (la mancata comunicazione, tuttavia, non pregiudica la spettanza dell’agevolazione).

I crediti possono essere utilizzati in compensazione attraverso F24 con i seguenti codici tributo:
6935 per i beni diversi dai beni Industria 4.0;
6936 per i beni materiali 4.0;
6937 per i beni immateriali 4.0.
I crediti vanno utilizzati in 3 rate (l’utilizzo in un’unica rata era previsto soltanto per i beni generici e solo per gli investimenti effettuati entro il 31.12.2021) a decorrere dalla data di entrata in funzione o di interconnessione.