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Bonus casa, adempimenti più pesanti per la cessione del credito e lo sconto in fattura

L’estensione dell’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese si applica a tutte le pratiche effettuate dal 12 novembre 2021, data di entrata in vigore del decreto legge anti-frode, e riguarda anche i lavori in corso.
La necessità dello Stato di contrastare le frodi in materia di cessione dei crediti fiscali relativi ai bonus fiscali sulla casa finisce col far aumentare costi e adempimenti necessari per fruirne.
Non c’è una differenziazione tra lavori già iniziati, e relative spese già pianificate, e progetti “futuri”. Salvo diverse indicazioni, al momento la data relativa alla cessione del credito sembra essere lo spartiacque tra vecchie e nuove regole. È l’articolo 1, comma 2 lettera b) del decreto n. 157 dell’11 novembre 2021 a riformulare la procedura per l’esercizio delle opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i bonus casa.
All’articolo 121 del decreto Rilancio n. 34/2020 viene aggiunto il comma 1-ter, che prevede per le spese relative al bonus ristrutturazione, ecobonus, sismabonus, così come tra gli altri anche per il bonus facciate, ai fini della cessione del credito e dello sconto in fattura:
il contribuente richieda ad un professionista il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta;
i tecnici abilitati dovranno asseverare la congruità delle spese, secondo i prezzari già in uso e per specifiche tipologie di interventi in base ai prezzi che verranno definiti dal MITE con apposito decreto entro 30 giorni dalla data di conversione in legge del decreto.
Due novità previste dal decreto antifrode, in vigore dal 12 novembre 2021, e che dalla stessa data hanno portato alla sospensione temporanea da parte dell’Agenzia delle Entrate della piattaforma per la cessione dei crediti e, in parallelo, alla predisposizione di un nuovo modulo per l’esercizio delle opzioni. Le misure introdotte con il fine di contrastare le frodi nell’ambito dei bonus casa rischiano però di creare non poche difficoltà ai contribuenti, soprattutto per i lavori già in corso.
Non essendovi alcuna distinzione in tal senso all’interno del decreto legge antifrode, appare implicito che anche per i progetti già avviati la cessione del credito sarà subordinata all’asseverazione della congruità dei prezzi e all’apposizione del visto di conformità da parte di un CAF o professionista.
Bisognerà quindi mettere in preventivo nuovi costi, così come sarà da valutare il rispetto dei prezzari ministeriali. I tecnici incaricati a verificare la congruità delle spese dovranno quindi compiere un’analisi a ritroso.