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Anticipazioni sulla legge di bilancio 2022

Il disegno di legge di Bilancio 2022 si trova al vaglio del Senato, dopodiché seguirà la versione definitiva entro il mese di dicembre. Come ogni anno le materie di intervento sono varie, dalla riforma degli ammortizzatori sociali agli interventi in materia di previdenza e di sostegno per le imprese e i lavoratori.
Una delle novità sicuramente di grande interesse delle imprese, essendo un tema ancora presente nella vita quotidiana dei datori di lavoro, è la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali disciplinati dal D.Lgs. 148/2015 e introdotto dal Jobs Act. La modifica riguarda in prima luogo l’ampliamento dei soggetti beneficiari, con estensione dal 1.01.2022 a tutti gli apprendisti, e non solo ai “professionalizzanti” previsti dalla normativa vigente, e anche ai lavoratori a domicilio, mentre continuano ad essere esclusi i dirigenti.
Un’altra novità è rappresentata dal requisito previsto attualmente delle 90 giornate di anzianità minima di effettivo lavoro alla data di presentazione della relativa domanda, che dal 1.01 sarà ridotto a 30. Importante soprattutto per i lavoratori è la misura del trattamento salariale, confermata dell’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate, nei limiti del massimale comunicato annualmente con circolare dall’Inps e che fino al 31.12.2021 viene applicato in funzione della retribuzione. Dal 1.01.2022 il massimale diventa unico e indipendente dalla retribuzione di cui sopra e sarà fissato nella misura per il 2022 di € 1.129,66, al netto dei contributi dei lavoratori pari al 5,84%.
Ancora, sempre a favore dei lavoratori, viene eliminata l’incompatibilità della percezione del trattamento di integrazione salariale in caso di svolgimento di attività lavorativa. Dal mese di gennaio, limitatamente ai rapporti di lavoro di durata superiore a 6 mesi, il trattamento verrà sospeso per i soli giorni di effettivo lavoro, mentre se di durata inferiore verrà sospeso interamente, e questo sia che si tratti di lavoro subordinato, sia di lavoro autonomo.
Un’altra novità che merita la nostra attenzione è la conferma anche per il 2022 dell’esonero contributivo under 36 introdotto nel 2021, con la particolarità che viene eliminato il requisito anagrafico per i lavoratori provenienti da aziende in crisi che hanno avviato la relativa procedura.
Inoltre, viene confermato il congedo obbligatorio di paternità pari a 10 giorni più un giorno di astensione in alternativa alla madre. Novità invece in via sperimentale è quella di ridurre per un anno al 50% i contributi previdenziali a carico della lavoratrice madre a partire dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità.
Infine, come già disposto dal decreto Sostegni-bis per tutto il 2021, con riferimento alla Naspi viene eliminato anche per il 2022 il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti l’inizio della disoccupazione, e la riduzione del 3% slitta al 6° mese invece che dal 4°.
Un intervento che non abbiamo ancora menzionato è la riduzione della pressione fiscale: il legislatore ha previsto lo stanziamento di 8 miliardi di euro annui a decorrere dal 2022 al fine dell’attuazione di una riduzione delle aliquote Irpef e di un sistema organico delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente. La definizione di questo progetto è demandata al Governo.