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Nuovo sistema forfettario: cambio di regole per le partite Iva a forfait

Approvata ieri la legge delega al Governo per attuare la riforma fiscale. La riforma richiederà tempo e lavoro e la legge delega traccia il primo traguardo importante per avviare la riforma.
Le modifiche da apportare al sistema tributario terranno conto delle valutazioni e delle raccomandazioni espresse dalle Commissioni parlamentari nel documento di sintesi diffuso lo scorso mese di giugno riguardante il nostro sistema tributario, le sue criticità e le modifiche necessarie.
In particolare, secondo le valutazioni della Commissione Finanza e tesoro,
il sistema fiscale italiano dovrebbe conservare un regime agevolato e semplificato per le piccolissime imprese e i lavoratori autonomi:
a un livello di fatturato di 65.000 euro all’anno
aliquota proporzionale al 15 per cento, tranne per i primi cinque anni ad aliquota al 5 per cento.
L’attuale regime forfettario secondo la commissione presenta, tuttavia, in quanto finisce con l’inibire la crescita dimensionale delle piccole imprese, il che contrasta con l’obiettivo fondamentale della riforma, vale a dire la promozione della crescita economica.
La Commissione ritiene utile l’introduzione di un meccanismo che non ostacoli la crescita di fatturato delle microimprese, dei professionisti, dei lavoratori autonomi, mediante l’introduzione di un regime transitorio che accompagni il contribuente verso la transizione al regime ordinario di tassazione IRPEF. La Commissione raccomanda:
per il caso in cui il contribuente, in un determinato periodo d’imposta, consegua un ammontare di ricavi o compensi superiore all’attuale soglia di 65.000 euro,
ma inferiore a un tetto opportunamente individuato,
l’introduzione di un regime opzio­nale, con scelta irrevocabile da parte del soggetto passivo d’imposta, per la continuazione del regime forfettario nei due periodi d’imposta successivi,
a condizione che in ciascuno di detti periodi d’imposta il contribuente dichiari un volume d’affari incrementato di almeno il 10 per cento rispetto a quello di ciascun anno precedente.
Conseguentemente,
le aliquote dell’imposta sostitutiva previste potranno essere aumentate, per il biennio in questione,
rispettivamente, dal 15 al 20 e dal 5 al 10 per cento.
Si raccomanda, infine, per questa ipotesi, di accordare in favore del contribuente quale ulteriore misura di accompagnamento, la limitazione dei poteri di accertamento dell’Agenzia delle entrate per il periodo di vigenza dell’opzione; al termine del biennio agevolato, i contribuenti che hanno esercitato l’opzione fuoriuscirebbero definitivamente dal regime forfettario. Fonte: fiscoetasse.com